L’URLO si trova nuovamente sgomberato, e cambierà ancora luogo, ma soltanto il luogo.
Esplicita è l’intenzione della questura, che per salvaguardare l’ “ordine pubblico” applica i propri metodi repressivi. Chiaramente la posizione dell’ufficio della digos è politica, riconfermandosi il braccio esecutivo del comune che negli ultimi otto anni ha colpito l’opposizione e abbracciato il mercato dei grandi poteri finanziari. L’aggregazione dei giovani è autorizzata solo se avviene all’interno delle mura di un locale e secondo i soliti schemi di profitto, portando lavoro a baristi, camerieri, rivenditori di alcol e cibo, a ditte di “buttafuori” o di sorveglianza.
Questa nostra posizione sembra richiedere più attenzione di altri gravi fatti. La celere viene schierata senza problema quando un gruppo di giovani esprime a gran voce questa posizione, mentre non si interessa di aggressioni di carattere fascista come quella che ieri è avvenuta sul campo di calcio del Gavagnin, dove 150 tifosi del Venezia hanno attaccato una ventina di tifosi della Virtus Vecomp non solo per il cattivo risultato della partita. Esprimiamo tutto il nostro supporto a chi subisce attacchi fascisti!!
RIBADIAMO CHE LA REPRESSIONE NON CI TOGLIE IL FIATO, L’URLO CONTINUA!!