Oggi, alle 7 di mattina, lo spazio occupato autogestito Urlo è stato sgomberato dalla questura di Verona.
Gli occupanti dell’Urlo sono stati violentemente sequestrati dall’ufficio digos di Verona, con un pretesto intimidatorio.
Per una settimana i ragazzi dell’Urlo Occupato hanno ricostruito lo spazio con metodi di riusco e riciclo, con materiale di scarto destinato al macero.
Il posto ora verrà sigillato e quindi non potrà essere utilizzato neanche dai simpatici propietari fino a processo. Il suo futuro resterà incerto e rimarrà ancora in stato di degrado fino alla prossima speculazione edilizia.
Ancora una volta, la questura e le pressioni politiche esterne, in nome del finto decoro, del finto progresso e di una presunta legalità, usano la repressione per sabotare e distruggere percorsi di socialità, di libera aggregazione e concreta alternativa al vuoto lasciato dalla monotonia quotidiana, dalle istituzioni e dagli interessi privati.
L’URLO CONTINUA E NON SI ARRESTA!! LE IDEE NON SI POSSONO SGOMBERARE
oggi ore 16 troviamoci davanti allo spazio
La mia è una tra le voci appartenenti ad una comunità preponderante: l’universitario simpatizzante che non ha il tempo per indirizzare tutto il suo impegno verso questo genere di iniziative. Credo perciò che il mio punto di vista possa essere compreso dai più che esercitano il silenzio, non per ignavia ma piuttosto perché, non trovando un equilibrio e percependo l’attività politica come qualcosa di grande e difficile, si concentrano su una realtà che conoscono meglio: studio e vita privata, escludendo tutta quest’altra dimensione.
Io invito me stesso e tutti costoro a monitorare ciò che accadrà nei prossimi tempi, ad osservare ed interessarsi, fare domande e mormorare nella folla.
Questo perché sono fermamente convinto che se ciò accadrà, se una folla osserverà ciò che è stato l’urlo con un occhio privo da qualunque pregiudizio politico, se si farà spiegare e se proverà ad informarsi, non potrà che emergere un sentimento di appartenenza oltre che una semplice simpatia.
La netta percezione che l’urlo sarebbe stato un regalo meraviglioso per ciascuno di noi (ripeto, al di là del coinvolgimento politico), che non è per nulla morto e che se c’è una comunità (eterogenea) a sostenerlo qualcosa di simile accadrà di nuovo.
Io sono solo un simpatizzante, non ho mai dormito in via San Marco la notte e mi sono limitato a passarci due serate di musica.
Eppure ne ho parlato, ho chiesto spiegazioni, informazioni, notizie… ho invitato amici ed ho condiviso notizie, alimentando indirettamente quella comunità.
L’anomala occupa e noi sosteniamo, i ragazzi che ne fanno parte si fanno arrestare e noi protestiamo, mettiamo in imbarazzo la questura, loro hanno fatto e fanno il grosso… noi siamo tutto il minuscolo e necessario resto… Io mi sento una molecola d’ossigeno che circola nei polmoni di questo qualcosa che non so pienamente descrivere, che non conosco ma che ho capito essere bello.
Urleranno ancora più forte, io sarò li ad applaudire.