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SENZA (PRENDERE) FIATO.. L’URLO CONTINUA!

12473729_1551240238534905_2129483927380304495_oLo spazio in via San Marco 110 inizia a prendere forma, circa 30 persone vivono permanentemente e attivamente all’interno.
Si procede con la riqualificazione dello stabile, ripulendo il giardino e le stanze interne per renderlo vivibile e adatto alle nostre più normali esigenze.

L’URLO è costante, per questo vi invitiamo alle nostre attività!
Tutte le sere si cena insieme.
Il 12/01/16 a partire dalle 15.00 Contest di arte di strada + Jam session a microfono aperto.
Mentre il nostro lavoro continua, diversi progetti sono in cantiere! Portate solidarietà, voglia di fare, quello che volete trovare!

URLO OCCUPATO

tutti i giorni barbiere popolare ! assemblea/confronto seguita da cena ad offerta libera

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NASCE L’URLO OCCUPATO !!

12541018_1549837652008497_5565962278648621512_n12509834_1550072635318332_8772588578930676068_nNella città dei divieti, della repressione e del finto decoro, dove ogni forma culturale e creativa é oppressa, Anomala ha deciso di liberare lo stabile di via San Marco da uno stato di abbandono pluriennale e di salvarlo dalla speculazione edilizia. Si vogliono costruire nuovi percorsi di condivisione critica, dando vita nelle pratiche quotidiane a situazioni di socialità e aggregazione libere da ogni logica di mercato e di profitto.
Per riappropriarsi dell’esistente inutilizzato, dilagando nelle strade, sovvertendo un reale astratto in cui si è persa l’identità, per riprendersi spazio, tempo e libertà espressiva.

SPAZIO OCCUPATO URLO

STREET PARADE – SFILATA DELLE CULTURE INDIPENDENTI + TAZ

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A Verona, l’ipocrisia generale e le misure repressive non sono ancora riuscite a spegnere la voglia di costruire.
Costruire partendo dal basso,  opponendosi agli schemi della prassi quotidiana, regolati e imposti dai ritmi frenetici e alienanti dell’attuale “liberaldemocrazia”.

La scelta di realizzare la sfilata si colloca nell’ottica di riappropriarsi temporaneamente delle strade, di una piazza.

Si vuole rimarcare l’esigenza di spazi di socialità a Verona
dove gruppi di culture indipendenti, che esistono e continuano a nascere, possano crescere e avere la possibilità di esprimersi, di lavorare e conoscersi, invece che venire schiacciati dal noioso bisogno di normalità, uniformità e normatività che le autorità veronesi richiedono.

Si verrà a creare una situazione composta da musica, socialità, libertà e autogestione dove a parlare sono quei linguaggi  che vengono incompresi essendo considerati “fuori norma” poiché privi di codice a barre ed etichetta.

In questo modo cerchiamo di riconquistare almeno una piccola parte di ciò che ci spetta, lottando contro coloro che speculano in cima alla vetta.

RECLAIM THE STREETS!! RECLAIM THE UNDERGROUND!! Schermata 2016-01-17 alle 18.00.27

11/07/15 TAZ

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Ancora una volta occupiamo, liberiamo, trasformiamo, rivalutiamo spazi lasciati al degrado. Ancora una volta, nell’ex stabile della chemical quacker s.p.a. anomali hanno rioccupato questo spazio lasciato in uno stato di abbandono, per svariati anni, alla libera mano della solita speculazione edilizia.

Noi crediamo e vogliamo ribadire che in un sistema economico-sociale in cui, al centro del diritto non e’ messa la persona ma le logiche finanziarie, sia legittimo e necessario prenderne coscienza e agire individualmente e collettivamente per creare situazioni di socialità non mercificata, libera dai pregiudizi e dalle logiche del profitto.

Questa e una Zona Temporaneamente Autonoma, che nasce da un rifiuto al divertimento commerciale e preconfezionato. Noi crediamo che solo tramite l auto-organizzazione e con l’autogestione si possa dare un alternativa reale e costruire pratiche anticrisi, che partendo dal basso lasciano sfogo alla libera creatività, spesso repressa in questa societa egoista e arrivista.
Reclaim the streets! Reclaim the underground!!!!!

21/02/15 taz

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Sabato 21 di febbraio, anomali sono entrati nello stabile abbandonato dall’ex azienda Quacker Chemical Srl. L’intenzione è stata quella di far rivivere anche se per solo una sera un posto morto in una città morta come Verona.
Un posto che non è sempre stato così, infatti anni fa l’ex fabbrica era stata occupata, per la durata di 3 anni, da un collettivo veronese, trasformandolo nel CSOA La Chimica.

Anche per questo motivo abbiamo deciso di entrare in quel capannone piuttosto che in un altro, per il forte valore simbolico che poteva avere.
Rimarcare l’esigenza di un posto libero a Verona, come dovunque.
Questo nella nostra città non c’è, e di certo non perché manca l’esigenza, ma perché ad ogni tentativo negli anni, da parte di persone diverse, con metodi e intenzioni diverse, si è avuta sempre la stessa risposta dalle autorità: repressione, alla quale ovviamente ci siamo trovati davanti anche noi.
Repressione e malinformazione: i giornali hanno parlato di rave, musica e droga.

Tre parole chiave associate per confondere il lettore/cittadino, etichettare falsamente la serata, sminuire il tutto.
Quella sera non si può descrivere con quelle tre parole e basta, nonostante siano stati fermati dei partecipanti con sostanze stupefacenti; non si può perché è stato un breve respiro di libertà in una città chiusa, rigida e controllata; è stata un serata isolata di libera aggregazione, di rifiuto ai pregiudizi e schemi che la società capitalista impone nelle situazioni di socialità quotidiane.

All’interno dello stabile persone neanche mai viste tra di loro hanno collaborato e lavorato per ore al fine di migliorare le condizioni del posto: ripulire, chiudere i buchi, eliminare i pericoli.
Per poi dare vita a un evento musicale dove si è vista l’unione di generi musicali diversi, appartenenti a gente diversa, con culture differenti, che in quella sera han cantato, suonato, ballato e disegnato insieme per lo stesso motivo:
dire basta alla chiusura di questa città, che non ha mai lasciato spazio all’autogestione, alla libera aggregazione, all’arte, alla musica e ai giovani

 

4/04/15 taz

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Oggi 4 Aprile, abbiamo deciso di interrompere la frenesia moderna attraverso l’ occupazione temporanea di uno spazio abbandonato e lasciato al degrado, a San Giovanni Lupatoto.

Con questa azione vogliamo rivendicare anche la necessità concreta di liberi spazi di aggregazione e di espressione, al di fuori di ogni logica di profitto. Dove non si paga per entrare nè per ballare, nè si viene pagati per suonare.

Questa modalità conflittuale è l’unica che ci dà la possibilità di creare una reale alternativa alle logiche commerciali e conformiste, che creano personalità alienate, cieche e indifferenti.

 

Possono fermare la festa ma non fermeranno le idee

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13/12/14 taz

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Perché riteniamo la Taz una strategia efficace di sensibilizzazione e di lotta nella società odierna?                                                                          L’intento di un’occupazione per creare una zona temporaneamente autonoma, ha come obbiettivo necessario ed inevitabile il districarsi dalla dimensione oggettivizzante, conformista e repressiva della società.
Durante una Taz non esiste comunicazione verticale, mediata e alienata;  ciò che si cerca di combattere è proprio la condizione di appiattimento della realtà,  quell’unica dimensione che i media e la società propongono ed impongono come universale: la dimensione della delega, dei compromessi, della gerarchizzazione, della discriminazione, del profitto;  di tutto ciò che impedisce un accesso diretto all’esperienza e alla comunicazione interpersonale.
La Taz invece è diretta, immediata, basata sul contatto psico-fisico ed incarna dunque un tipo di comunicazione orizzontale dove autogestione, autorganizzazione e aria di libertà si intrecciano per creare un momento di condivisione e partecipazione slegato dalle solite dinamiche conferiteci dalla società capitalista e da questo Stato-mercato che ci vuole solo consumatori-spettatori!


Dove e quando praticare quest’emancipazione diventa irrilevante: la Taz può nascere sempre ed ovunque, così come può anche scomparire; basta la voglia di darsi da fare, di collaborare, di mettersi in gioco, di condividere e di creare.