13/12/14 taz

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Perché riteniamo la Taz una strategia efficace di sensibilizzazione e di lotta nella società odierna?                                                                          L’intento di un’occupazione per creare una zona temporaneamente autonoma, ha come obbiettivo necessario ed inevitabile il districarsi dalla dimensione oggettivizzante, conformista e repressiva della società.
Durante una Taz non esiste comunicazione verticale, mediata e alienata;  ciò che si cerca di combattere è proprio la condizione di appiattimento della realtà,  quell’unica dimensione che i media e la società propongono ed impongono come universale: la dimensione della delega, dei compromessi, della gerarchizzazione, della discriminazione, del profitto;  di tutto ciò che impedisce un accesso diretto all’esperienza e alla comunicazione interpersonale.
La Taz invece è diretta, immediata, basata sul contatto psico-fisico ed incarna dunque un tipo di comunicazione orizzontale dove autogestione, autorganizzazione e aria di libertà si intrecciano per creare un momento di condivisione e partecipazione slegato dalle solite dinamiche conferiteci dalla società capitalista e da questo Stato-mercato che ci vuole solo consumatori-spettatori!


Dove e quando praticare quest’emancipazione diventa irrilevante: la Taz può nascere sempre ed ovunque, così come può anche scomparire; basta la voglia di darsi da fare, di collaborare, di mettersi in gioco, di condividere e di creare.

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